La storia di Castel di Sangro, situato nel cuore dell’Abruzzo, è un affresco vivente che narra secoli di evoluzione e cambiamento. Questo borgo, incastonato tra le montagne, rivela un passato ricco e variegato, testimone di importanti mutamenti storici e culturali.
Le prime tracce di insediamenti umani nell’area di Castel di Sangro risalgono al VII secolo a.C., come rivelato dalla scoperta della necropoli di Campo Consolino vicino Alfedena. Questa necropoli era collegata all’antico insediamento italico di Aufidena, uno dei principali centri sanniti dell’epoca, probabilmente situato proprio sul monte dove oggi sorge la parte più antica della città. Nel 298 a.C., nel contesto delle guerre sannitiche, Aufidena venne conquistata dai Romani, dando inizio al processo di romanizzazione dell’Alta Valle del Sangro.
Un viaggio nella storia
Durante l’Alto Medioevo, nonostante il territorio di Castel di Sangro facesse parte del Ducato di Benevento, fu l’Ordine Benedettino, rappresentato dal Monastero di San Vincenzo al Volturno, a esercitare un’influenza predominante nella zona. È verso la metà dell’XI secolo che le prime attestazioni del nome Castrum Sari compaiono, indicando l’attuale sito di Castel di Sangro.
Nel corso dell’XI secolo, con l’ascesa dei Normanni, l’Alta Valle del Sangro si unificò al resto del Mezzogiorno. Durante questo periodo, Castel di Sangro era uno dei principali castelli della Terra Borellense, un vasto feudo della famiglia Borrello. Nel 1228, il borgo e il castello furono distrutti dalle truppe del cardinale Colonna, come punizione per l’appoggio dato all’imperatore Federico II di Svevia da parte di Rinaldo II di Sangro.
Lo sviluppo di Castel Di Sangro
Nel XV secolo, l’industria armentizia, grazie ai riordini attuati dall’amministrazione aragonese, divenne la principale fonte di reddito per la regione. Castel di Sangro, situato lungo importanti tratturi, divenne un centro chiave per il commercio, collegando Napoli con le città dell’Italia centrale come Perugia e Firenze.
Un momento difficile per la città si verificò nel 1656, quando un’epidemia di peste colpì gli abitanti. La vivacità della piccola borghesia castellana non si spense, e nel 1744, Carlo III di Borbone insignì Castel di Sangro del titolo di città.
Con l’unità d’Italia, Castel di Sangro continuò a prosperare, soprattutto grazie alla costruzione della ferrovia Sulmona-Isernia e all’ampliamento del perimetro urbano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città fu designata come luogo di internamento civile per profughi ebrei, e in seguito subì significative distruzioni a causa dei bombardamenti tedeschi.
Oggi, Castel di Sangro è una città con una forte vocazione sportiva e turistica, un luogo dove la storia e la modernità convivono in armonia, rendendola una destinazione unica e affascinante.